E’ sempre festa quando un cinema riaccende lo schermo. Doppiamente festa quando accade in un luogo che nell’immaginario non ha legami forti con la storia del cinema ma con tante storie di ordinaria quotidianità. Quei drammi che la televisione, più del cinema, racconta senza mai soffermarsi, purtroppo, sul fascino di un luogo che evoca altre fantasie e altre suggestioni, per esempio, quelle legate al richiamo di una natura incontaminata e selvaggia. Cosa c’entra questo col cinema che a Lampedusa arriva, in una settimana ancora calda di Settembre, come una ventata imprevista proprio dal freddo del Grande Nord? Poco, apparentemente. Ma Lampedusa è isola di contrasti forti. Ed è una bella provocazione quella di mettere a fuoco l’estremo Nord del cinema con il punto più a Sud del mare che bagna l’Italia.
La suggestione è forte. Com’è forte il sapore di una retrospettiva che, bizzarramente, nel Paese dei festival e proprio nel luogo che il cinema ha celebrato grazie alla sua temperatura bollente, evoca lo stile di un autore come Fassbinder. Per lo stesso principio, sorprende che a comporre, con Steve Della Casa, il programma di una rassegna insieme così intellettuale e popolare siano due protagonisti del cinema dai grandi numeri: Eleonora Giorgi e Massimo Ciavarro. Facendo un curioso gioco delle sovrapposizioni, nel 1982, nello stesso anno in cui Massimo era al top della popolarità con i fotoromanzi e Eleonora del successo cinematografico con Borotalco, di Carlo Verdone, Fassbinder era sugli schermi con Veronika Voss . Mentre lei si preparava al set di Mani di velluto, una delle sue commedie più fortunate in quegli anni, lui, il regista di Berlin Alexanderplatz aveva appena finito Il matrimonio di Maria Braun…
Contrasti. Lampedusa con il programma di questo primo appuntamento ne annuncia molti. Ma promette anche qualche sorpresa nella rassegna dei titoli più popolari. Oltre Fassbinder e oltre il soffio gelido di quel Vento del Nord che diventa molto italiano con un grande film come I demoni di San Pietroburgo, di Giuliano Montaldo, ecco annunciate le serate bollenti con le scelte, non sempre così popolari, legate al cinema che ha fatto impennare, finalmente, proprio quest’anno, in maniera significativa, i risultati del box office nazionale.
E’ un modo di dare a Lampedusa quel “Cinema Paradiso” che non ha. Ma anche di fare un piccolo test, con qualche sorpresa: che effetto farà ad un pubblico “vergine” nel rapporto con il cinema sullo schermo un trionfatore del mondo dei Premi come La ragazza del lago, così nordico nelle atmosfere nonostante un protagonista mediterraneo come Toni Servillo? E al pubblico della rassegna piacerà più Grande, grosso e Verdone o magari una piccola commedia con uno splendido Valerio Mastandrea come Non pensarci di Gianni Zanasi? Saranno d’accordo con Federico Moccia, e con la sua teoria che l’amore tra un diciassettenne e un quasi quarantenne è possibile (Scusa ma ti chiamo amore) o magari si divertiranno di più con la sicilianissima opera prima di Christian Bisceglia (Agente matrimoniale) prodotta proprio dalla Dharma di Ciavarro & Giorgi? E tra i kolossal in costume, Demoni o Vicerè? Per chiudere, proprio nell’Arena recuperata che guarda il mare dove Emanuele Crialese debuttò girando un bel film come Respiro, il Vento del Nord la butta in risata con Ficarra e Picone, ancora un successo commerciale con Il 7 e l’8. Un inevitabile omaggio alla comicità siciliana, in una serata leggera. Come il vento di Lampedusa. Dove il Nord è comunque un punto di vista tutto da scoprire.